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Lavinia Dickinson Edizioni

  • Immagine del redattoreRoberto Malini

11/9 dopo il boato

Aggiornamento: 24 set 2021


L’11 settembre 2001 ero a Cernusco sul Naviglio, dove abitavo. Sono rientrato a casa con i miei amici più cari, ho acceso il televisore e l’immagine delle torri colpite dai boeing ci è apparsa come una scena apocalittica e irreale. I miei amici e io non riuscivamo a pronunciare una sola parola e avevamo gli occhi pieni di lacrime. New York e il mondo intero erano stati colpiti a morte e la storia di tutti, l’abbiamo capito subito, sarebbe cambiata per sempre.


Il giorno successivo ho scritto la poesia qui di seguito, che ho deciso di pubblicare solo vent’anni dopo quella tragedia immane e apre la mia più recente raccolta, Il principio di sovrapposizione (Lavinia Dickinson Edizioni, settembre 2021). Dopo il boato

Dopo il boato tutto tremava, dalle finestre si vedevano ondate di fogli bianchi come un volo di colombe irreali in un blu mortale, dappertutto sirene – non potevano cadere lo diceva la gente piangendo con voce rotta, non potevano cadere – ondate di polvere grigia, tonfi d’ombra e sirene, innumerevoli piedi innumerevoli piedi correvano nel sangue alle uscite, ondate di calore sotto il rosso dei piedi piangeva grigio nel cielo un volo di colombe e di polvere. Cernusco sul Naviglio, 12 settembre 2001








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